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FAKE NEWS: ECCO I TOOLS ANTI-BUFALE!

10 Gennaio 2018 /

Fake news. Il 2017 passerà agli annali come l’anno delle bufale. Dai social network fino ai motori di ricerca, tutte le principali aziende dell’hi-tech stanno scendendo in campo per contrastare il dilagante fenomeno delle fake news. Questa settimana vi sveliamo tutti gli strumenti anti-bufale in arrivo.

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È stato uno degli argomenti più discussi dell’anno, uno dei più insidiosi e fastidiosi che la società moderna ha vissuto (e vive) a più livelli: dalla politica, all’economia, finanche le vite private di milioni di persone non ne sono esenti. E non necessariamente famose. Oggi parliamo delle fake news, dette altrimenti ‘bufale’.

Le notizie false sono sempre esistite, nei vecchi così come nei nuovi media. Ma è con l’arrivo delle nuove tecnologie di comunicazione – Facebook in testa – e l’esigenza di un flusso continuo di notizie, che il fenomeno ha assunto contorni inquietanti. Ogni giorno ci imbattiamo in un’enorme quantità di fonti di informazione, siano esse giornali online, blog o post sui social. Generalmente leggiamo di sfuggita i titoli, scorrendo lungo la pagina. Ma anche quando apriamo un articolo, nel 55% dei casi la nostra permanenza non dura più di qualche manciata di secondi. Leggiamo sempre più notizie in modo frettoloso, ed è proprio questa mancanza di attenzione a permettere alle notizie false di moltiplicarsi a dismisura.

Le nuove tecnologie, dunque, se da una parte hanno alimentato il proliferare delle notizie false e tendenziose, dall’altra stanno correndo ai ripari per arginare il fenomeno. Come? Da Facebook a Twitter, passando per Google, tutti i principali servizi che utilizziamo quotidianamente stanno realizzando degli strumenti che permettono di riconoscere le notizie false e di cancellarle dai nostri occhi distratti. Saper riconoscere le bufale dalle notizie vere sembrerebbe facile, ma di fatto non lo è, soprattutto per coloro che hanno un basso livello di attenzione (praticamente tutti!) e di scolarizzazione. I creatori di fake news sono molto abili a seguire il flusso di notizie, solleticare gli stereotipi e creare bufale che possono sembrare vere perché sono già ‘vere’ nelle nostre menti. Fortunatamente esistono degli strumenti che permettono di riconoscere le notizie false e di difendersi dall’attacco quotidiano dei creatori di bufale.

Google è stata tra le prime società a scendere in campo per difendere la qualità dei propri servizi e ha lanciato Fact-check. Nel caso di notizie verificate su Google News, di fianco spunterà la scritta “Fact-check”. Al momento il servizio è attivo solo negli Stati Uniti e in Gran Bretagna, ma se si rivelerà utile verrà esteso anche al resto del mondo.

Ma è sui social dove si gioca la grande battaglia. Il tool che Facebook vorrebbe lanciare il prossimo anno, prevede che siano proprio gli utenti a segnalare le notizie false, in modo che l’algoritmo di Facebook riesca a riconoscere le fake new facendole sparire dal News Feed. Inoltre, quando una fonte sarà considerata poco autorevole, spunterà un’etichetta che avvertirà l’utente.

Twitter è stata sicuramente una delle piattaforme più utilizzata dai creatori di bufale per diffondere notizie false. Sono stati migliaia gli account bot (ne abbiamo parlato qualche settimana fa) creati sulla piattaforma cinguettante che hanno diffuso fake news a profusione. Per questo motivo Twitter ha deciso di andare all’attacco e di cancellare tutti gli account ritenuti falsi e di effettuare un cambiamento al proprio algoritmo in modo da penalizzare i contenuti ritenuti poco autorevoli o completamente falsi.

Altro strumento utile per smascherare le fake news sono i siti online che raccolgono le notizie false e le etichettano come bufale. Sono dei servizi molto utili (e gratuiti), soprattutto per coloro che hanno difficoltà nel riconoscere le notizie false da quelle vere. Prima di pubblicare sui vostri account social l’ennesima notizia falsa, è utile andare su un sito come Butac.it o Bufale.net e vedere se la fake news è già stata smascherata. Inoltre, gli utenti potranno trovare anche una lista dei siti che creano bufale per professione.